Allenamento Portieri: “Da principianti a maestri: come far brillare i tuoi portieri nel gioco con i piedi”

In questo articolo ti voglio parlare dell’importanza nell’allenamento dei tuoi portieri nel gioco con i piedi e di stimolarli continuamente ad avere confidenza con questo tipo di allenamento.

L’allenamento con i piedi comprende varie tematiche ovvero che ci sono vari modi di lavorare su questo aspetto e ognuno di questi modi è utile per arrivare al miglioramento del nostro portiere.

Il primo step è quello di lavorare sulla tecnica pura ovvero saper colpire la palla di interno piede e di collo piede sia rasoterra,

che di controbalzo, che al volo, questa per me è la base in modo che il portiere riesca ad avere l’esperienza motoria necessaria per saper colpire la palla nei modi appena descritti.

E’ fondamentale iniziare da questo sin dalle categorie più piccole come i pulcini ed esordienti in modo che già da quell’età possano iniziare ad avere confidenza con questi gesti,

in quanto è l’età dove i bambini sono delle spugne e apprendono tutto più velocemente, ovviamente se è sottoforma di gioco è ancora meglio.

Una volta appreso questo e consolidato questo aspetto, si può iniziare a lavorare sul controllo della palla e sul passaggio,

insegnando ai portieri la giusta tecnica per colpire la palla e sul come controllarla nel giusto modo,

insegnando inoltre ad alzare la testa prima di fare il passaggio per esempio modificando la nostra posizione e muovendoci per il campo.

Una volta fatto questo e consolidato quest’altro tipo di capacità, possiamo iniziare a fare modificare la velocità della palla in modo che arrivi forte e precisa al compagno

e si può iniziare a fare chiamare la palla al portiere indicandoci con il braccio dove vuole riceverla staccandosi magari dallo specchio della porta per ricevere palla fuori dove in caso di errori non si rischia di prendere gol.

Altra cosa fondamentale è quella di iniziare a spiegare al portiere degli accorgimenti fondamentali per evitare errori,

un accorgimento importante è quello che quando si chiede palla al compagno per un retropassaggio devo aumentare il tempo e lo spazio tra me e quest’ultimo,

in modo da avere appunto più tempo per capire cosa fare, soprattutto se ho una pressione avversaria, più l’avversario è lontano da me meno rischio di commettere errori.

Per ultimo ma questo bisogna farlo sempre, bisogna dare supporto al portiere nelle situazioni di gioco con la squadra guidandolo su ciò che va fatto nel gioco con i piedi

e correggendolo sugli errori in modo da dargli più certezze e sicurezze quando quelle situazioni gli capitano in partita.

Ovviamente è molto importante il livello dei portieri che stiamo allenando, se il portiere che alleniamo è già avanti nella conoscenza di alcuni aspetti tutti i punti descritti possono essere richiesti insieme.

Viceversa se dobbiamo partire da zero è importante lavorare su un aspetto alla volta, ribadisco che per me è molto importante iniziare a lavorare su questo aspetto come altri,

il prima possibile in quanto più i ragazzi crescono e più difficile sarà trasmettergli determinate competenze.

Dico questo perchè per esperienza mi sono arrivati ragazzi nella categoria allievi o giovanissimi,

dove era evidente che nella pre-agonistica non avevano lavorato su molti aspetti che poi è difficile andare a riprendere nell’agonistica.

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