“Come migliorare la condizione di un portiere dopo una lunga inattività”

allenamento portieri de sanctis

In questo articolo ti voglio parlare dell’allenamento dei portieri e di preciso di come ci si deve muovere quando si ha a che fare con un portiere che viene da una lunga inattività, che può essere dovuta o a un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per parecchio tempo o anche perchè in quel momento era senza squadra e non ha potuto allenarsi e quindi arriva con una scarsa condizione fisica.

In questo caso quello che un preparatore dei portieri deve fare è cercare prima di tutto di capire il livello di condizione fisica del portiere, una volta fatto questo piano piano deve fare un lavoro che gradualmente può portarlo ad una condizione accettabile,

per esperienza personale penso che la cosa migliore da fare specialmente i primi giorni sia quella di non caricare con un lavoro troppo pesante il portiere e chiedere a lui stesso di gestirsi nel senso che quando sente un fastidio o un piccolo dolore debba dirlo subito così da evitare infortuni.

Dopo i primi giorni che sono di assestamento si comincerà a lavorare su esercitazioni molto intense e veloci tenendo il ritmo abbastanza alto in modo da lavorare sul fiato e suelle gambe, così da preparare la muscolatura ad un lavoro di forza che sarà eseguito dopo almeno 7-8 alenamenti, in modo da avere almeno una minima base su cui poter lavorare,

le uniche piccole esercitazioni di forza che si possono fare eseguire al portiere specialmente nei primi giorni sono magari dei piccoli piegamenti mono-arto sul posto senza eseguire dei balzi ma senza esagerare con le ripetute deve essere proprio un inizio.

Dopo 7-8 allenamenti si potrà fare eseguire al portiere il primo lavoro di forza senza caricare eccessivamente, ricordati che tutto dovrà seguire il principio della gradualità, potrebbe anche succedere che essendo fuori condizione in confronto agli altri il portiere possa a volte mollare mentalmente,

quello che deve fare il preparatore dei portieri è cercare di tenere su mentalmente il portiere facendolo sentire parte importante e comunque facendogli notare i suoi progressi allenamento dopo allenamento progressi che poi lui noterà anche da solo.

Inoltrè poi dovrà capire quando è il momento che il portiere si fermi e che non continui l’allenamento, può succedere che durante una sessione di tiri in porta dopo un po il portiere non ce la faccia più e prenda sempre gol mentre quello che è più in forma ovviemente para,

il preparatore dei portieri deve capire questo e preservare il portiere facendogli tenere sempre la sua autostima più alta possibile che in questi casi può venire anche meno.

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