“Quanto ti sta costando non migliorare i tuoi portieri sulla coordinazione?”

Uno dei problemi che spesso si trova ad incontrare un preparatore dei portieri è quello di lavorare con portieri che hanno delle gravi carenze a livello coordinativo, purtroppo si vedono portieri arrivati alle soglie della categoria juniores ed addirittura di prima squadra che hanno ancora gravi difficoltà ad eseguire movimenti e gestualità che dovrebbero essere acquisiti e normali per la loro età.

Sicuramente questo compromette molto il lavoro del preparatore dei portieri che si trova a dover partire a volte da zero per inculcare ai portieri gestualità che dovrebbero essere già acquisite e questo compromette ovviamente anche le prestazioni in campo.

Tutto questo per dire che secondo il mio punto di vista è molto importante sin dalla categoria pulcini, lavorare con i tuoi portieri molto sull’aspetto coordinativo perchè in questo modo si costruiscono le basi per rendergli la vita più facile quando saranno più grandi.

E’ molto importante sin dalla categoria pulcini fare molto lavoro a livello coordinativo iniziando dalle cose più facili e a seconda delle capacità dei portieri che alleni aumentare piano piano le difficoltà, vedrai nel tempo dei miglioramenti pazzeschi.

Ricordo che tempo fa andai nel mese di settembre a guardare gli allenamenti di un mio amico preparatore professionista molto bravo, che allenava nella categoria pulcini, ricordo che i portierini facevano molta fatica ad eseguire gli esercizi che gli proponeva ed anche nel lavoro con i piedi e nei rilanci della palla con le mani erano in grande difficoltà.

Tornai a trovarlo nel mese di aprile e rimasi colpito dal fatto che quegli stessi portierini che prima facevano fatica a fare quegli esercizi coordinativi, erano diventati bravissimi sia negli esercizi con i paletti i coni ecc ma anche nel gioco con i piedi, ed anche nei rilanci con le mani erano più coordinati e fluidi.

Ricordo che rimasi impressionato da questa cosa e chiedendo a questo mio amico cosa aveva fatto per fare succedere quello che avevo visto, mi disse che era stato costante nel lavoro e che ad ogni allenamento aveva proposto degli esercizi coordinativi di difficoltà crescente mano a mano che i portieri miglioravano, rispettando le loro capacità, ovvero quando vedeva che tutti riuscivano a fare un esercizio aumentava la difficoltà.

Inoltre non aveva lavorato su mille cose insieme ma si era focalizzato sul lavorare su specifici aspetti dove ad ogni allenamento c’era un obiettivo a cui tenere fede, ovvero se un allenamento era sul gioco con i piedi l’allenamento era impostato tutto su quell’aspetto, se era sui tuffi si lavorava partendo dalla costruzione del tuffo per poi passare ad esercitazioni per migliorare questo aspetto ecc, tutto ovviamente con a monte un lavoro coordinativo anche se poi se ci pensi bene anche lavorare sulla costruzione del corretto metodo di tuffo è un lavoro coordinativo.

Ovviamente non puoi far fare a portieri con grandi difficoltà coordinative degli esercizi che per loro sono troppo complessi, bisogna sempre rispettare il concetto di gradualità, riuscire a fare le cose a piccoli passi, prima fare le cose facili per poi piano piano arrivare a quelle più complesse, può sembrare un discorso scontato questo ma purtroppo mi guardo attorno e ho capito che non lo è.

Da questa esperienza vissuta ho dedotto che la cosa che premia sempre è la costanza, secondo me è importante che ad ogni allenamento ci sia del tempo per fare un lavoro coordinativo sia a “secco” che con l’utilizzo della palla, se facciamo l’esempio dei pulcini anche esercizi sul gioco con  i piedi o di rilancio con le mani adatti ovviamente alla loro età, possono essere definiti coordinativi.

Un appunto importante è che sul lavoro dei rilanci con le mani ad un portiere della categoria pulcini inzialmente non si può chiedere di farlo con la tecnica perfetta, quella arriva con il tempo, inizialmente già il fatto che riescano a lanciare la palla al compagno di fronte con precisione è un buon inizio.

 

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