Allenamento Portieri: “Come migliorare i tuoi portieri sulle uscite alte e i falsi miti che ci sono dietro questa tecnica”

In questo articolo ti voglio parlare dell’importanza dell’allenamento dei portieri sulle uscite alte e sfatare alcuni miti, secondo me inutili, che ci sono dietro questo aspetto.

Prima di entrare nello specifico, ci tengo a fare una premessa importante perchè questo farà avere più senso a quello che poi dirò più avanti.

Devi sapere che in questi ultimi due anni sono passato dal calcio maschile, tre anni fa in serie D al Varese, ad allenare i portieri del calcio femminile del Milan,

nelle categorie under 13 e under 15, non starò a spiegare le differenze tra calcio maschile e femminile in questo articolo, perchè lo farò in un articolo specifico.

Ci ho tenuto a fare questa premessa perchè ho potuto scoprire moltissime cose che non avrei mai capito allenando solo il maschile,

oltre ad aver scoperto quali possono essere i margini di miglioramento, se si fanno le cose nel modo corretto

ma nello specifico oggi ti spiegherò il perchè dire che un portiere non è bravo nelle uscite alte è una cosa sbagliata.

Spesso sento dire: “Quel portiere non è bravo sulle uscite alte, rimane sempre sulla linea di porta” oppure “Le uscite alte sono una caratteristica innata devi averla dentro”,

secondo il mio punto di vista nessuna di queste due affermazioni è vera o meglio lo è solo in parte.

Mi spiego meglio, sicuramente c’è chi ha una predisposizione maggiore su questa gestualità, ce l’ha innata ma è altrettanto vero che anche chi non è predisposto,

può migliorare nelle uscite alte e anche di molto.

Ti racconto la mia esperienza e del perchè affermo questo.

Arrivato al Milan femminile mi sono trovato a lavorare con delle ragazze che ogni volta che c’era un cross non avevano idea di cosa volesse dire uscire in presa alta,

ed infatti rimanevano bloccate in porta, ti parlo del calcio femminile che al momento è molto più indietro rispetto al maschile su tanti aspetti soprattutto di tecnica.

Eppure dopo 6 mesi di allenamento costante su questo aspetto, come per magia, ragazze che prima rimanevano bloccate in porta,

ora uscivano con decisione e con il giusto tempo, ho usato la parola magia ma in realtà tutto è frutto di altro.

Ovviamente anche loro sbagliavano ogni tanto la lettura come tutti i portieri ma ora uscivano tranquillamente,

questo perchè? perchè una volta alla settimana ho dedicato un allenamento intero sul miglioramento di questo aspetto,

ora potrai dire: “eh ma al milan hai più tempo vi allenate tutti i giorni” e invece gli allenamenti per noi erano tre volte la settimana come nelle società dilettantistiche,

quindi il tempo era quello normale di tutti o quasi.

Quello che ho fatto è stato iniziare a lavorare in analitico, ovvero dove le ragazze conoscevano la direzione della palla e la velocità,

insegnando la corretta tecnica di corsa e di stacco, per poi unire a questo, l’aspetto palle alte calciate da tutte le posizioni,

prima senza disturbo per abituarle e poi piano piano, man mano che si vedevano i miglioramenti,

ho aggiunto le sagome e poi le compagne che facevano movimento a disturbo,

il concetto usato è stato quello della gradualità, man mano che vedevo miglioramenti aggiungevo una difficoltà.

Questo per dire che se si allena con costanza un aspetto per forza si vedranno dei miglioramenti, l’errore che spesso si fa è che dopo poche sedute che si vede che il portiere ha difficoltà,

si pensa che non sia in grado e si lascia stare, quando invece lavorando con costanza su questo aspetto e continuando con continuità anche dopo 6 mesi potrai già vedere dei miglioramenti.

Fondamentale durante questo allenamento è dare dei consigli che aiutino il portiere a migliorare, perchè è facile farsi prendere dalla sconforto,

ed inoltre essendoci collegata dietro a questo aspetto una grossa componente emotiva,

l’errore che non dobbiamo mai commettere è quello di fargli pesare l’errore, anzi ad ogni errore dove vediamo che accusa il colpo cercare di minimizzare.

Un errore comune che vedo, è che spesso i portieri quando calciamo partono nello stesso momento in cui parte la palla e questa è la causa delle uscite a vuoto,

il segreto in questo caso è aspettare quel millesimo di secondo che gli permette di calcolare la traiettoria per poi intervenire in base alla stessa, prima devo capire dove va la palla e poi mi muovo.

Quindi in breve se voglio migliorare un aspetto devo “martellare” su quello fino a quando come per magia si vedranno i miglioramenti.

Commenti

Leave a Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Continuando ad utilizzare il sito, l'utente accetta l'uso di cookie Maggiori Informazioni

Questo sito raccoglie dati statistici anonimi sulla navigazione, mediante cookie installati da terze parti autorizzate, rispettando la privacy dei tuoi dati personali e secondo le norme previste dalla legge. Continuando a navigare su questo sito, cliccando sui link al suo interno o semplicemente scrollando la pagina verso il basso, accetti il servizio e gli stessi cookie.

Close