
In questo articolo ti voglio parlare del falso mito che sta dietro all’argomento gioco con i piedi nell’allenamento dei portieri.
Cercherò di essere il più distaccato possibile perchè ho vissuto direttamente l’esperienza di lavorare con allenatori fissati con la costruzione dal basso con l’utilizzo del portiere e questo mi ha creato non pochi problemi ma andiamo con gradualità.
Prima di iniziare ti anticipo che a fine articolo ti dirò cosa fare per risolvere questo problema, la soluzione ti sembrerà scontata ma ho capito che è l’unica possibile.
Il mio pensiero è che si deve lavorare nel gioco con i piedi con i portieri partendo soprattutto dalle categorie giovanili perchè comunque è giusto adeguarsi al progresso del calcio che richiede al portiere di saper utilizzare meglio i piedi.
Questo mi trova d’accordo, tuttavia penso che quando è nato il calcio nel lontano 1863 in Inghilterra, al portiere come compito principale era richiesto di essere un maestro nell’utilizzare le mani, in quanto sarebbe stato l’unico uomo in campo a poterlo fare.
Questo non l’ho deciso io ma lo ha deciso chi ha inventato il gioco del calcio, le regole sono già state fatte, tuttavia con l’evoluzione qualcuno ha deciso nel corso degli anni di cambiare il regolamento e ha deciso che solo in caso di retropassaggio, il portiere sarebbe stato obbligato ad utilizzare i piedi.
Questo ovviamente ha portato ha una rivoluzione del ruolo che ha costretto gli allenatori dei portieri a inserire nelle loro sedute di allenamento anche una parte dedicata al gioco con i piedi e fino qui è una regola e per quanto piaccia o non piaccia va rispettata.
Tuttavia il regolamento non ha deciso che il portiere anche quando è pressato dagli avversari che gli arrivano addosso ai 200 all’ora, debba per forza giocare la palla ad un compagno di squadra che magari è anche mal posizionato con il rischio di prendere un gol evitabile e perdere partite.
Purtroppo esistono allenatori che a mio avviso mancano di elasticità e continuano a fissarsi sul giocare la palla dal basso anche quando la cosa più giusta da fare sarebbe quella di rinviare la palla il più lontano possibile evitando così di correre rischi inutili e dannosi.
Io sono dell’idea che la partenza dal basso si debba fare quando serve ovvero quando l’avversario te lo permette e non sempre e comunque a prescindere da tutto, vanno sempre lette le situazioni e si devono fare le cose quando è necessario farle.
In secondo luogo per fare un certo tipo di gioco ci vogliono giocatori con determinate caratteristiche, se ho il portiere che quando ha la palla trai piedi va in difficoltà chiedergli continuamente di giocare con i piedi addirittura chiedendogli di impostare l’azione,
significa mettere in primis in difficoltà lui che sarà condizionato da questa cosa è in secondo luogo mettere in difficoltà la squadra,
ho visto pareggiare o perdere partite che mai si sarebbero pareggiate o perse se non ci si fosse incaponiti a voler giocare dal basso con portieri e difensori che non hanno nelle loro corde una tecnica eccelsa nel gioco con i piedi.
Penso che ogni giocatore ha le sue caratteristiche e deve essere l’allenatore ad adeguarsi alle caratteristiche dei giocatori e non i giocatori che si devono adeguare all’allenatore.
Se per esempio ho un difensore come Chiellini dove la sua caratteristica principale era l’agonismo il giocare sull’uomo,
non posso chiedergli di impostare l’azione da dietro, quel compito era più adatto ad un giocatore come Bonucci e infatti Allegri che stupido non era, non ha mai chiesto a Chiellini di fare un determinato tipo di gioco.
Uguale se ho un portiere che non ha quelle caratteristiche, di recente Angelo Peruzzi, a mio avviso uno dei portieri più forti della storia,
ha dichiarato che nel calcio di oggi lui non avrebbe potuto giocare per questa continua richiesta di partire dal basso e ho detto tutto.

Abbiamo rischiato di perderci Peruzzi perchè non aveva la tecnica nel gioco con i piedi nelle sue corde, io penso che l’obbiettivo principale del gioco del calcio (e anche questa regola non l’ho inventata io)
sia quella di non subire gol e fare gol nella porta avversaria se si vuole vincere e quindi si debba fare di tutto perchè queste due cose accadano.
Tornando al discorso, purtroppo esistono allenatori che non riescono proprio a capire questa cosa e sono talmente fissati con le mode che non riescono a vedere oltre e continuano a creare problemi non solo ai giocatori ma anche ai componenti dello staff che devono esaudire richieste spesso assurde.
All’inizio dell’articolo ti ho detto che ti avrei rivelato la soluzione se ti imbatti in un allenatore così come lo ho descritto e ora ti dirò quello che ho fatto io,
la prima soluzione è parlare con l’allenatore e fargli capire il tuo punto di vista, se hai fortuna magari riesci a fargli capire che non sempre quello che richiede è possibile
ma in genere questo è un tentativo fallimentare perchè non tutti gli allenatori sono aperti al dialogo e poi sono talmente fissati che non stanno nemmeno ad ascoltarti,
La seconda soluzione che poi è quella che ho adottato io, è andartene e trovare un’altra squadra informandoti prima sulle idee dell’allenatore,
perchè lavorare con un allenatore con cui non condividi le idee diventa veramente difficile in quanto si viaggia su due rette parallele che non si incroceranno mai.
In conclusione è giusto dedicare delle sedute di allenamento al gioco con i piedi ma finalizzate a migliorare la tecnica di base per evitare di far venire il batticuore a
compagni, allenatore e tifosi ogni volta che il portiere tocca palla ma sicuramente non per fare diventare un portiere il nuovo Andrea Pirlo anche perchè in quel caso starebbe meglio in mezzo al campo.
